
Mozart e Schumann rappresentano due poli espressivi che attraversano la storia della musica: da un lato, l’equilibrio perfetto tra forma e grazia; dall’altro, il turbamento romantico, la frattura, il sogno.
La Sonata K.330 e la K.576 ci mostrano il volto più maturo e sereno di Mozart, una scrittura limpida, capace di racchiudere nel gesto più semplice una profondità inafferrabile. È la leggerezza che sfiora l’eterno.
Con Schumann, l’atmosfera cambia, le Variazioni Abegg esplodono in un gioco brillante e imprevedibile, mentre la Sonata n.2 op.22 è un vortice di passioni, visioni, slanci e malinconie trattenute. Il pianoforte diventa qui voce interiore, quasi confessione.
Un programma che contrappone due anime, due epoche, due mondi, ma che – come ogni autentico dialogo, rivela affinità profonde sotto la superficie delle differenze.
Piano Recital
W.A. Mozart
Sonata per pianoforte n. 10 in do maggiore, K. 330
Sonata per pianoforte n. 18 in re maggiore, K. 576
R. Schumann
Variazioni Abegg, Op. 1
Sonata per pianoforte n. 2 in sol minore, Op. 22
Wei-Ting Hsieh, Piano